Dal 4 ottobre 2024 al 13 luglio 2025 presso il Teatro Carignano di Torino è possibile visitale la mostra Custodire la scena nell’ambito del progetto Corpus – Fare Memoria, che celebra il cinquantesimo anniversario dalla fondazione del Centro Studi del Teatro Stabile di Torino.
Dal 1974 il Centro Studi del Teatro Stabile di Torino si dedica alla raccolta e alla conservazione di documenti e testimonianze provenienti dagli spettacoli prodotti dal più importante teatro di prosa della città, così come alla valorizzazione delle numerose donazioni ricevute da artisti, compagnie e critici teatrali che negli anni hanno consentito un costante e capillare aggiornamento dell’archivio.
La mostra intende raccontare il patrimonio custodito e svelare la complessa macchina che dà vita ad ogni produzione teatrale. Se è vero, infatti, che a teatro l’esperienza del pubblico si compie “dal vivo”, di fronte ad una forma d’arte tanto viva e pulsante quanto transitoria, è allo stesso modo necessario riconoscere che ogni messinscena è frutto di un lavoro articolato, che lascia prova di sé in un catalogo di materiali di scena e si connette alla storia culturale e sociale della città.
La mostra intende dare valore alla dimensione materiale dell’archivio attraverso la messa in luce di “quello che resta” in contrapposizione all’immaterialità dell’esperienza temporanea e irripetibile che gli spettatori vivono a teatro.
Il percorso espositivo si sviluppa all’interno di alcune sale del Teatro Carignano e inizia dalla scultura lignea posizionata nel foyer: un grande cavallo che Mario Ceroli realizzò per il Riccardo III di William Shakespeare diretto da Luca Ronconi nel 1967/68. L’animale, che fu cavalcato in scena da Vittorio Gassman, rappresenta simbolicamente un tramite per far entrare gli spettatori nel vivo della scena e cogliere la qualità e le proporzioni di quanto oggi è conservato dal Teatro Stabile di Torino.
Scendendo nelle sale sotterranee, si potranno scoprire le origini del Centro Studi, indissolubilmente legate al primo nucleo archivistico ricevuto da Lucio Ridenti e dalla rivista “Il Dramma” (1925-1983). Quella memorabile esperienza editoriale è celebrata attraverso una narrazione visuale cronologica che si snoda attraverso le copertine del periodico, che seppe raccontare la storia del teatro italiano del Novecento.
Al centro della sala colonne si entra nel vivo della mostra: documenti materiali e immateriali, per lo più inediti, dialogano tra loro per svelare ai visitatori non solo la storia di alcuni allestimenti, ma anche la vitalità e la professionalità di tutte le maestranze. Una selezione di manifesti, recensioni, bozzetti, fotografie e videoregistrazioni offre al pubblico un viaggio nel tempo e attraverso le firme degli artisti che hanno prestato il proprio talento alle produzioni del Teatro Stabile di Torino, tra cui Emanuele Luzzati, Giulio Paolini, Ugo Nespolo e molti altri. Sul lato opposto della sala, incorniciata da copioni, quaderni di sala e note di regia, si trova invece l’installazione sonora, ideata dallo studio auroraMeccanica, che consente di immergersi tra le voci di registi, musicisti e attori che si sono succeduti sui palcoscenici dello Stabile, in dialogo tra loro in un suggestivo gioco di luci.
Per enfatizzare l’identità dell’archivio come luogo vivo e dinamico, in equilibrio tra conservazione, studio e ricerca, si è dato risalto all’eterogeneità dei documenti e ad alcune caratteristiche specifiche dell’ambito teatrale come la serialità, la ripetizione e la reinterpretazione. Oggi i documenti conservati presso il Centro Studi rappresentano un patrimonio inestimabile e la loro vitalità è testimoniata da chi – dagli artisti agli spettatori più appassionati – ogni giorno frequenta le sale della biblioteca di via Rossini.
Nell’ottica di valorizzare il Centro Studi del Teatro Stabile di Torino come strumento vivo, il 18 ottobre 2024 presso le Fonderie Limone Moncalieri inaugura la sezione della mostra memorabilia del fotografo contemporaneo Riccardo Banfi, che presenta la nuova serie fotografica realizzata nell’ambito delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dalla fondazione del Centro Studi del Teatro Stabile di Torino.
Inoltre, in occasione dell’inaugurazione del programma 2024/2025 del Teatro Gobetti il foyer ottocentesco del teatro ospita l’installazione interattiva Thanks Danny (T. D.) piano – 2024 ispirata a Novecento di Alessandro Baricco e realizzata da Fabio Del Galdo, allievo dell’Accademia Albertina di Belle Arti.
Dal 2009 il Centro Studi è riconosciuto, e come tale finanziato, Istituto di Ricerca per Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e gestisce una biblioteca specialistica di oltre 30mila volumi. L’archivio digitale del Centro Studi, così come l’intera collezione della rivista “Il Dramma”, è consultabile online su archivio.teatrostabiletorino.it
memorabilia. Riccardo Banfi
Dal 18 ottobre 2024 al 4 giugno 2025 (apertura straordinaria 3 novembre h.15-18) è possibile visitale alle Fonderie Limone Moncalieri la mostra {...}
Giulio Squillacciotti / A War Play
Dal 29 giugno 2024 al 25 gennaio 2025, vi aspettiamo alla Pinacoteca G.A. Levis di Chiomonte per la mostra personale dell’artista Giulio {...}
VASTE PROGRAMME / Immaginario, autentico
Sabato 14 ottobre, alla Pinacoteca G.A. Levis di Chiomonte, apre al pubblico la mostra del collettivo Vaste Programme (Giulia Vigna e Leonardo {...}