Sabato 29 aprile, alla Pinacoteca G.A. Levis di Chiomonte, apre al pubblico la mostra personale dell’artista Helena Hladilová, La Montagna che vide l’elefante, a cura di ARTECO e CRIPTA747.
Il progetto è risultato vincitore del “PAC 2021 – Piano per l’Arte Contemporanea”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, e si inserisce in un programma di residenze d’artista seguite dalla Pinacoteca G.A. Levis di Chiomonte. L’obiettivo è ospitare artiste e artisti contemporanei, coinvolgendoli nella rilettura delle opere del paesaggista Giuseppe Augusto Levis – attivo durante i primi vent’anni del Novecento – e in un confronto con il territorio della Val di Susa: la sua natura, le sue tradizioni e le sue comunità, al fine di incrementare le collezioni civiche con un nucleo di opere d’arte contemporanea.
Sul finire del 2022, l’artista Helena Hladilová è stata invitata in una research-based residency per realizzare un progetto dedicato al contesto valsusino. Interessata al mondo dell’artigianato, dalle tecniche di tessitura fino alla lavorazione della pietra locale, Hladilová si è confrontata con le tradizioni folkloristiche, fatte non solo di usi e costumi propri degli oggetti d’artigianato, ma di narrazioni immateriali che tramandano leggende e mitologie. Le montagne che circondano la Val di Susa, ricche di storia, in quanto significativo luogo di transito per popoli e merci, hanno portato l’artista a seguire le orme degli elefanti che accompagnarono il generale cartaginese Annibale quando valicò le Alpi nel 218 a.C. circa, passando – secondo alcuni studiosi – dal Col Clapier, nei pressi del Moncenisio. Le tracce di questa traversata, testimonianza di un fatto storico, diventano il filo conduttore della mostra, dove cultura materiale, memoria locale e immaginari lontani si fondono.
Nelle sculture di Hladilová vengono messe in relazione specificità geografiche diverse, grazie alla giustapposizione di pietre locali e non, come la Luserna con il Thala beige della Tunisia, i graniti Silani con il Gris de Savoie, portando così alla luce tracce tangibili di un lungo viaggio, che dal Nord Africa porta all’Italia, passando per la penisola iberica e la Francia. Come le impronte degli elefanti lasciate sul cammino si ripetono tra loro, simili ma mai del tutto uguali, così, all’interno del percorso di mostra, la serialità tipica della lavorazione industriale viene messa in discussione dalla riscoperta di tecniche di artigianato antiche e radicate nel territorio, mentre il tangibile della macchina e del progresso si confronta con l’evanescenza di una tradizione che viene tramandata oralmente e ripetuta nei gesti.
Il progetto espositivo di Helena Hladilová entra, così, in dialogo con le opere della Pinacoteca G.A. Levis, sita nel cinquecentesco palazzo già Paleologo di Chiomonte, che conserva un prezioso nucleo di dipinti realizzati dall’artista chiomontino durante i primi vent’anni del Novecento, oltre alla neonata Collezione Etnografica. La Pinacoteca G.A. Levis ha riaperto al pubblico a maggio 2021, con una veste totalmente rinnovata, grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Luoghi della Cultura”.
Completa la proposta espositiva un calendario di attività educative per tutti i pubblici, in modo da offrire ai visitatori la più ricca esperienza di visita possibile. Oltre al coinvolgimento delle scuole del territorio, in collaborazione con associazioni locali, si propone un ricco programma di percorsi tematici guidati e attività dedicate alle famiglie. Si consiglia di seguire i canali social della Pinacoteca G.A. Levis, sempre aggiornati, anche in merito al public program.
Percorsi guidati tematici e gratuiti
Ogni prima domenica del mese
a cura di ARTECO
Domenica 7 maggio h. 11 – In viaggio per le Alpi: G.A. Levis a Helena Hladilová, artisti in dialogo a un secolo di distanza
Domenica 4 giugno h. 11 – La montagna che vide l’elefante: tra leggenda e artigianato sulle tracce di Annibale
Domenica 2 luglio h. 11 – Il contesto valsusino: luoghi e narrazioni tra G.A. Levis e Helena Hladilová a un secolo di distanza
Domenica 6 agosto h. 11 – Storie di viaggi: sguardi a confronto tra Helena Hladilová e G.A. Levis
Domenica 3 settembre h. 11 – Dalle tradizioni alla contemporaneità: testimonianze di tecniche artistiche
Scoprire Levis in famiglia
Attività laboratoriali per famiglie con bambini dai 3 ai 12 anni
a cura di ARTECO
Domenica 21 maggio h. 16 – Viaggi mitici
A partire dall’osservazione dalle opere realizzate da Hladilová e Levis dedicate ai viaggi, i partecipanti saranno invitati, attingendo al proprio vissuto e alla propria fantasia a creare un personale percorso di viaggio tra montagne, mari, luoghi immaginari e incontri fantastici.
Domenica 18 giugno h. 16 – Cercatori di tracce
Che impronta lascia un cammello? Com’è fatta l’orma di una capretta? Lascia qualcosa dietro di sé una rondine in volo? Le tracce degli elefanti tessute da Hladilová e gli animali ritratti da Levis saranno l’occasione per bambine e bambini, attraverso un’attività ludica, di scoprire i segni che gli animali lasciano intorno a noi e di ricrearne i passaggi.
Domenica 16 luglio h. 16 – Storie di fili
Si può intrecciare una storia? Osservando i tessuti esposti in mostra realizzati da Helena Hladilová e cimentandosi con i fili colorati ogni partecipante realizzerà forme e immagini intrecciando fantasia e realtà.
Domenica 20 agosto h. 16 – Un mondo di colori
Prati rosa, montagne viola, nuvole gialle e pietre arancioni: i colori si illuminano nei dipinti di Levis e nelle opere di Hladilová. Ogni partecipante andrà alla ricerca di quanto in natura si può trasformare in colore, sperimentando e creando con foglie, fiori, rami e spezie.
Domenica 17 settembre h. 16 – Cartoline dal mondo
I ricordi di viaggio rappresentati da Levis e i racconti suggeriti dalla mostra La montagna che vide l’elefante, saranno lo spunto di partenza per creare cartoline ricordo delle proprie avventure estive e dei luoghi esplorati.
In late 2022, artist Helena Hladilová was invited to a research-based residency promoted by Pinacoteca G.A. Levis, to carry out a project that dialogues with the Val di Susa territory: from the traditions and communities that inhabit it, to its landscape, which also characterizes Levis’ paintings.
Interested in the world of craftsmanship, from weaving techniques to stone cutting, Hladilová has approached the traditions of popular folklore, made up not only of customs and traditions, but also of intangible narratives passed down through legends and mythologies.
The mountains surrounding the Val di Susa, rich in history as a significant place of transit for peoples and goods, have led the artist to follow in the footsteps of the elephants that accompanied the Carthaginian general Hannibal when he crossed the Alps in about 218 BC, passing – according to some scholars – from Col Clapier, near Moncenisio. The traces of this crossing, evidence of a historical fact, become the leitmotif of the exhibition, where material culture, local memory and distant imagery come together.
In the past centuries, the theme of Hannibal’s crossing the Alps represented an important imagery for several artists. Hladilová distances herself from a one-sided view of the story, putting aside the heroics of the protagonist to concentrate on the rhythmic movement of the elephant’s legs, which proceed with slow pace thorough the long route.
Just as the elephants’ footprints recur on the path, similar but never quite the same, so, within the exhibition itinerary, the seriality typical of industrial manufacturing is challenged by the rediscovery of techniques of ancient and locally rooted craftsmanship, while the tactile quality of machines and progress is confronted with the evanescence of a tradition that is handed down orally and repeated in gestures.
In opposition to the seriality of the footprints, some sculptures, in which different geographical specificities are related, emerge from the ground. The juxtaposition of local and non-local stones, such as Luserna with Thala beige from Tunisia, Silani granites with Gris de Savoie, brings to light tangible traces of a long journey from North Africa to Italy, across the Iberian peninsula and France.
The exhibition ends with a precious Moda veja edition. In this work, the artist brings to light the irregular shapes of tombolo, an ancient embroidery technique, where the lace is made by the skillful interweaving of bobbins and the use of pins. In this case, the embroideries made on paper through laser cutting, emphasize the encounter between the manual art passed down through generations and the reworking of the multiple made by the machines.
The project was the winner of the ‘PAC 2021 – Piano per l’Arte Contemporanea‘, promoted by the Direzione Generale per la Creatività Contemporanea of the Italian Ministry of Culture, and was been made possible thanks to the collaboration of: Maestro Bruno Tessa, Versino pietre, Mirella Simiand, Gabriella Gallizio and the volunteers of the Ethnographic Museum of Bardonecchia, Simona Molino of the Colombano Romean Ecomuseum in Salbertrand, Studio Grand Hotel, Archivio Tipografico.
SILVIA MARGARIA / Spazi neonati
Nell’ambito di Spazi Neonati, progetto di umanizzazione degli spazi di relazione del reparto di Terapia Intensiva Neonatale Clinica della Struttura {...}
OGR / PERCORSI EDUCATIVI
Da ottobre 2021 ARTECO collabora con OGR – Officine Grandi Riparazioni realizzando attività educative rivolte a pubblici differenti, {...}
ARTISSIMA / PERCORSI IN FIERA E MEDIAZIONE
Dal 2016 Artissima si avvale della collaborazione dei professionisti nella mediazione culturale di ARTECO che, per tutti i giorni dell’apertura {...}