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Sabato 14 dicembre, presso la Biblioteca civica Alberto Geisser inaugura Il museo in libera uscita, un progetto a cura di ARTECO e MAET – Museo di Antropologia ed Etnografia del Sistema Museale di Ateneo (SMA) dell’Università degli Studi di Torino, con la collaborazione della rete delle Biblioteche Civiche Torinesi, realizzato grazie al contributo di Circoscrizione 8 – Città di Torino.

L’iniziativa mira a valorizzare il patrimonio culturale custodito dal MAET attraverso l’affissione di tre grandi manifesti sulle facciate esterne delle tre biblioteche civiche della circoscrizione 8, Alberto Geisser, Natalia Ginzburg e Dietrich Bonhoeffer. La mostra diffusa outdoor presenta una selezione di alcune opere provenienti dalla collezione etnografica del museo, frutto di un processo partecipato che ha visto il coinvolgimento di un gruppo composito di cittadini e cittadine della Circoscrizione 8, la fotografa Francesca Cirilli e il contributo grafico di Studio Grand Hotel. Il progetto ha avuto l’obiettivo di invitare alcuni cittadini e alcune cittadine a farsi portavoce di un patrimonio sommerso, da riscoprire e condividere, rendendolo così in parte accessibile al pubblico, nonostante la chiusura del museo da più di quarant’anni.

Attivo dal 1926, il MAET ospita un vasto archivio di oggetti, composto da reperti antropologici egizi, una collezione di Art Brut proveniente dagli ex Ospedali Psichiatrici torinesi, a cui si sono aggiunte nel corso del Novecento raccolte etnografiche provenienti da diverse parti del Mondo. È a partire da questo nucleo eterogeneo che i partecipanti hanno selezionato i tre opere “in uscita”: una Maschera a casco Egungun della cultura Yoruba (Nigeria, XIX sec.), usata nei riti Gelede per simboleggiare protezione e fertilità; uno Xilofono dell’orchestra gamelan (Giava, XX sec.), parte di un complesso musicale di origine indonesiana; e Spilloni decorativi in piume colorate di Ara (Mato Grosso, Brasile, XX sec.), utilizzati dalla comunità Bororo in cerimonie tradizionali. Questi oggetti, entrati a far parte delle collezioni del MAET negli anni Settanta, sono il risultato di donazioni derivanti da ricerche e viaggi e di acquisti da antiquari, e rappresentano per la città di Torino una testimonianza delle storie, delle pratiche e dell’alterità di differenti popoli.

Il museo in libera uscita si inserisce all’interno di una serie di iniziative che dal 2018 intendono rilanciare il MAET in qualità di punto di riferimento culturale per la città di Torino, promuovendo inclusione e partecipazione e favorendo un dialogo attivo con la cittadinanza.

Si ringraziano i partecipanti al progetto: Roberto Cigolini, Bice Fubini, Claire Gardner, Daniela Lenzi, Nadia Pugliese, Silvana Renzelo, Amelia Rivetti, Sonia Sezzani, Mirjam Struppek.