La mostra personale del collettivo Parasite 2.0 è il frutto di una residenza d’artista curata da ARTECO a seguito di un bando indetto dal Comune di Carrara. È stato chiesto agli artisti di condurre una riflessione sui laboratori di scultura quali luoghi atti ai processi di condivisione della conoscenza partendo dalla rilettura della memoria storica conservata negli archivi locali.
In particolare hanno avuto modo di confrontarsi con l’archivio privato Lazzerini, una grande famiglia di scultori carraresi attivi in città dalla fine del XVII secolo al XX secolo, testimonianza nodale del tramandarsi del patrimonio immateriale di conoscenza nel corso dei secoli, i cui documenti sono stati lo spunto per indagare il contesto contemporaneo dove si collocano numerose botteghe che ancora oggi abitano capillarmente il territorio. Fedeli alla loro pratica artistica basata sull’indagine dell’habitat umano a cavallo tra arte, architettura, ricerca e scienze umane, i Parasite 2.0 con Like marble-like hanno dato forma a un personale immaginario di spazio di lavoro del futuro nel quale la materia originale, il marmo, si mescola con sostanze plastiche di completa matrice umana e con tipologie di materiali definite finto-marmo o marble-like, oggi di larga diffusione sul mercato. Una sorta di provocazione sul periodo in cui l’estrazione del prezioso “oro bianco” non sarà più possibile e che individua nella padronanza tecnico-artigianale una forza rigeneratrice per un’intera comunità che si è dedicata per secoli alla conoscenza di un singolo materiale. Rimane aperto l’interrogativo sulla capacità di arrestare il forte processo di alterazione che l’uomo imprime sulla natura.
La mostra è stata accompagnata da un ricco programma di talk, workshop e attività per famiglie con bambini, See you at the CAP, tra cui:
. 27 febbraio 2018 Un archivio di famiglia ad uso dell’arte contemporanea in dialogo con Parasite 2.0
. 10 marzo 2018 Furor d’archivio. Dispositivo per l’arte contemporanea in dialogo con Cristina Baldacci. Un talk dedicato a creare uno spazio di riflessione intorno all’approccio al paradigma dell’archivio da parte dell’artista contemporaneo, andando a situare la scelta del Comune di Carrara di aver progettato una residenza che ponesse in dialogo archivi locali e artisti contemporanei.
. 18 marzo 2018 “Di condizione possidente e di professione scultore e commerciante”* in dialogo con Luisa Passeggia. Le vicissitudini della bottega Lazzarini (in Lazzerini): un racconto in tre secoli tra storia dell’arte e storia cittadina. *tratto da L. Passeggia, Lo studio Lazzerini. Viaggio a Carrara in tre secoli di storia, Pisa 2011.
. 25 marzo 2018 Tour cittadino per scoprire Le botteghe: una tradizione di famiglia con Daniele Canali e Corrado Lattanzi
. 10 – 13 aprile 2018 Workshop Natura artificiale, strumenti e standard a cura di Parasite 2.0 aperto a studenti del Liceo Artistico e dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, dedicato ad esplorare i legami tra uomo e natura guardando all’estrazione e alla lavorazione di materiali naturali, a partire dal marmo di Carrara. Il processo di estrazione porta a indagare i limiti tra natura e artificio, il legame tra tecniche e strumenti di lavorazione e lo scontro tra modularità e assemblaggio.
. 13 aprile 2018 Seminario accreditato dall’Ordine degli Architetti PPC di Massa Carrara Approcci interdisciplinari: tra arte, architettura e design per comprendere il Presente Estremo a cura di Parasite 2.0
The solo show of the collective Parasite 2.0 is the upshot of an artists’ residency curated by ARTECO following a call made by the Municipality of Carrara. The artists were asked to carry out a reflection on sculpture workshops as places conducive to the processes of the sharing of knowledge starting from a rereading of the historical memory to be found in the local archives.
In particular, they had the chance to come into contact with the private Lazzerini archive, that of a large family of Carrara-born sculptors who worked in the town from the end of the seventeenth century up to the twentieth, offering a key testimony of the handing down of an immaterial heritage of knowledge over the centuries, the documents of which provided the input to investigate the contemporary context home to numerous workshops to be found throughout the territory to this day. Faithful to their artistic practice based on the study of the human habitat midway between art, architecture, research and human sciences, with their Like marble-like, Parasite 2.0 gave shape to personal imagery of workspaces of the future in which the original material – marble – is mixed with plastic substances of an entirely human making and with types of materials defined as fake-marble or ‘marble-like’, today widely available on the market. A sort of provocation concerning the time when the extraction of the precious ‘white gold’ will no longer be possible and which in technical-craft skills, identifies a regenerating force for an entire community which for centuries has been dedicated to a single material. The question remains open as to the ability to halt the major alteration process that man imposes upon nature.
The exhibition was accompanied by a diverse programme of talks, workshops and activities for families with children, titled See you at the CAP.
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