PULSAR_Arte e musica dallo spazio è la prima mostra di arte contemporanea ospitata negli spazi di INFINI.TO – Planetario di Torino e Museo dell’Astronomia e dello Spazio.
Il progetto, che mette in relazione ambiti disciplinari generalmente distinti, mostra le analogie che legano arti visive, musica e astronomia. La volontà di promuovere l’arte e la musica contemporanee si unisce al desiderio di valorizzazione di un museo affascinante, ma spesso poco conosciuto.
Gli artisti e i musicisti si sono sempre confrontati con l’Universo e gli interrogativi che esso pone. Misurarsi con lo spazio induce a prendere le distanze, a porsi come osservatore, a cambiare punto di vista e prospettiva. Fare arte significa spostare il proprio punto di vista per osservare la realtà da un’angolazione diversa. Le opere, in stretto dialogo con il luogo che le ospita, sono state concepite o allestite sfruttando le suggestioni, anche architettoniche, che provengono dagli insoliti spazi del museo. All’esposizione di installazioni e sculture nelle sale si affianca una rassegna di video d’artista ideati per la cupola del planetario. In occasione della serata inaugurale sarà possibile assistere anche a sonorizzazioni e performance live. Un calendario di incontri e dialoghi tra artisti, curatori, storici dell’arte e scienziati ha scandito le quattro settimane di apertura della mostra.
Artisti: Enrico Ascoli e Hilario Isola, Cornelia Badelita e Yukio Unia, Giulio Cassanelli, Caroline Corbasson, Silvia Iorio, Anna Ippolito, Mattia Macchieraldo e Flavio Palasciano, Claudio Malpede, Beatrice Piva, Alessandro Sciaraffa, Arianna Uda, Fabio Viale, Marzio Zorio, Diego Zuelli.
PULSAR_Arte e musica dallo spazio is the first contemporary art exhibition hosted in the spaces of INFINI.TO – Planetario di Torino e Museo dell’Astronomia e dello Spazio.
The project, which creates links between generally distinct disciplinary fields, shows the analogies that link the visual arts, music and astronomy. The desire to promote contemporary art and music is coupled with the desire to valorise a museum which is fascinating yet largely unknown.
Artists and musicians have always addressed the universe and the questions it poses. Measuring up to the space leads us to take our distances, to stand as observers, to change point of view and perspective. Making art means shifting your point of view to observe reality from a different stance. The works, in close dialogue with the place hosting them, were conceived or set up to exploit the (architectural) evocations that derive from the unusual spaces of the museum. The display of installations and sculptures in the rooms is accompanied by an artists’ video selection, devised for the inside of the dome of the planetarium. On the occasion of the opening evening, it was also possible to witness the use of sound reinforcement systems and live performances. A calendar of encounters and dialogues between artists, curators, art historians and scientists was held throughout the four weeks in which the exhibition was open.
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