Nell’ambito di Spazi Neonati, progetto di umanizzazione degli spazi di relazione del reparto di Terapia Intensiva Neonatale Clinica della Struttura Complessa di Neonatologia Universitaria dell’Ospedale Sant’Anna di Torino (TIN) promosso da Fondazione per l’architettura / Torino e DEAR – Design Around Onlus, Arteco interviene con un percorso di ricerca e produzione artistica che vede come protagonista l’artista Silvia Margaria, chiamata a portare negli spazi ospedalieri nuove narrazioni attraverso un intervento site-specific concepito a partire da opere selezionate dalle collezioni di Banca Intesa Sanpaolo.
Si intende, così, contribuire alla costruzione di un ambiente fisico capace di rispondere alle esigenze emerse dalle voci di coloro che vivono il reparto ospedaliero (genitori dei piccoli pazienti nonché personale medico e paramedico), arricchendo il progetto architettonico degli spazi di una dimensione artistica, ritenuta necessaria per restituire la complessità dei bisogni individuati.
L’artista – Silvia Margaria – che, per il percorso di ricerca e la sua esperienza personale, è stata invitata ad interpretare le tematiche centrali del progetto, seguirà un percorso di accompagnamento, conoscenza e confronto con una selezione di opere dalle collezioni di Intesa Sanpaolo riferibili, per origine dell’autore e/o ambito culturale di riferimento, al contesto torinese o piemontese, per poi situarsi e praticarsi all’interno degli spazi del reparto di Neonatologia Universitaria dell’Ospedale Sant’Anna di Torino al fine di realizzare un intervento artistico che possa contribuire a portare al centro di quegli spazi nuove narrazioni.
Il percorso si inserisce nella riflessione che Arteco porta avanti da alcuni anni, per la quale l’intervento di traduzione e attualizzazione del patrimonio storico-artistico da parte di giovani artisti, attraverso le pratiche contemporanee, consente di mettere in luce la permanenza dell’antico nel presente e rappresenta un bacino vitale di esperienze capaci di far emergere modelli non riconosciuti dalla storiografia normativa, che ritornano e persistono nel tempo.
Per il progetto artistico di Spazi Neonati, vista l’eterogeneità della collezione Intesa Sanpaolo, si è immaginato di concentrarsi sui dettagli. Il dettaglio costituisce il luogo di una “esperienza” certamente non secondaria, sottolinea Daniel Arasse, non solo permette, in un qual modo, di vedere meglio, spingendo a guardare con maggior attenzione, ma è soprattutto tra i dettagli che affiorano le incongruenze e le contraddizioni, ma anche le certezze e le convinzioni. A nostro avviso l’essenza stessa del dettaglio, spesso fuori contesto, può essere paragonata alle esperienze vissute dai maggiori beneficiari dello spazio coinvolto.
La scelta dell’artista risponde alle esigenze del progetto. Silvia Margaria, madre di due bambine, dopo anni all’archivio film della Cineteca del Museo Nazionale del Cinema di Torino, nel settore ispezione e catalogazione pellicole, trae ispirazione dalle immagini fatte di luce, fissità, ferite e memoria, per modellare la sua pratica artistica. Il danneggiamento o la dimenticanza di materiali del passato quali fotografie, pellicole, libri, cartoline, disegni che l’artista colleziona, rappresentano un elogio alla resistenza, al sedimento e alla molteplicità. La sovrapposizione, l’accostamento e la coincidenza, intesi come metodologie di indagine dei dettagli, le permettono di selezionare, mantenere, sommare, registrare e conservare.
As part of Spazi Neonati, a humanization project of the spaces of the Terapia Intensiva Neonatale Clinica of the Struttura Complessa di Neonatologia Universitaria of the Sant’Anna Hospital f Turin (TIN), promoted by the Fondazione per l’architettura / Torino and DEAR – Design Around Onlus, Arteco intervenes with a path of research and artistic production that sees as protagonist the artist Silvia Margaria, called to bring new narratives to the hospital spaces through a site-specific intervention conceived starting from works selected from the collections of Banca Intesa Sanpaolo.
The project aims to contribute to the construction of a physical environment capable of responding to the needs of those who live in the hospital ward (parents of young patients as well as medical and paramedical staff), enriching the architectural project of the spaces with an artistic dimension, deemed necessary to restore the complexity of the needs identified.
The artist – Silvia Margaria – who, for her research path and her personal experience was invited to interpret the central themes of the project, will follow a process of accompaniment, knowledge and comparison with a selection of works from the Intesa Sanpaolo collections attributable, by origin of the author and / or cultural context of reference, to the Turin or Piedmontese context, and then located and practiced within the spaces of the University Neonatology Department of the Sant’Anna Hospital in Turin in order to carry out an artistic intervention that can help bringing new narratives to the center of those spaces.
The path is part of the reflection that Arteco has been carrying out for some years, for which the intervention of translation and actualization of the historical-artistic heritage by young artists, through contemporary practices, allows to highlight the permanence of the ancient in the present and represents a vital basin of experiences capable of bringing out models not recognized by normative historiography, which return and persist over time.
For the artistic project Spazi Neonati, given the heterogeneity of the Intesa Sanpaolo collection, it was decided to focus on details. The detail constitutes the place of an “experience” which is certainly not secondary, Daniel Arasse emphasizes, not only does it allow to see better, prompting us to look more carefully, but it is above all among the details that the inconsistencies and the contradictions, but also certainties and beliefs, emerge. In our opinion, the very essence of the detail, often out of context, can be compared to the experiences lived by the major beneficiaries of the space involved.
The artist’s choice meets the needs of the project. Silvia Margaria, mother of two girls, after years spent in the film archive of the Cineteca of the National Cinema Museum in Turin, in the film inspection and cataloging sector, draws inspiration from images made of light, fixity, wounds and memory, to shape her artistic practice. Damage or forgetfulness of materials from the past such as photographs, films, books, postcards, drawings that the artist collects, represent a tribute to resistance, sediment and multiplicity. The overlap, juxtaposition and coincidence, meant as methodologies for investigating details, allow her to select, maintain, add, record and preserve.
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